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Che cos’è la carta vetrata

Levigare, grattare, smerigliare, carteggiare, scartavetrare sono tutti termini che significano di fatto la stessa cosa.

Sostanzialmente per levigare il legno devi usare la carta vetrata o carta abrasiva.

La carta vetrata è un materiale abrasivo che può essere usato da solo ma più spesso è applicato su supporti di tipo differente (dal blocchetto di legno fino alle grandi levigatrici di tipo industriale).

Per scegliere la carta vetrata o abrasiva per legno, adatta al tuo lavoro, devi sapere che c’è una classificazione che ti può aiutare.

Come suggerisce Wikipedia, la grana della carta vetrata va da 12 a 7000.

Ti basti sapere per ora che i numeri più bassi corrispondono alle grane più spesse e aggressive, quelle da utilizzare per i lavori di sgrossatura; quelle più alte corrispondono, invece a materiale per le finiture e i lavori di precisione più delicati.

In ogni caso per scartavetrare il legno, molto difficilmente ti troverai ad usare carte con grana superiore a 600.

Se avrai la pazienza di seguirmi, in questo articolo ti spiegherò come eliminare il “maledetto” pelo del legno che fa indispettire anche i falegnami provetti e ti darò una utilissima tabella riassuntiva per orientarti tra i diversi tipi di grana.

Sarà anche l’occasione per mostrarti più in profondità la struttura microscopica del legno.

Cominciamo…

Generalmente per pelo del legno, si intende l’insieme di tutte le piccole fibre superficiali del legno che, non essendo coese tra loro, hanno la tendenza a sollevarsi dalla superficie.

Questo accade in special modo quando la superficie, magari già piallata e levigata, viene trattata con acqua o vernice.

Il problema è che nel momento in cui la superficie asciuga, queste fibre rimangono alte, rendendo la superficie stessa ruvida al tatto.

Ti spiego meglio.

legno-al-microscopioSe prendi un qualsiasi listello di legno, i due piani mostreranno le pareti di queste fibre.

Adesso fai attenzione.

Le due facce alle estremità del pezzo ti mostrano l’insieme delle cavità troncate dal taglio.

Prova a immaginare un gruppo di cannucce di plastica lasciate su un tavolo: sui lati lunghi vedrai le pareti tonde delle cannucce ma se le guardi dalla sezione rotonda vedrai l’insieme dei circoli delle teste.

Questa distinzione fondamentale corrisponde alla differenza tra il legno lungo vena e il legno di testa.

Ma per carteggiare un semplice pezzo di legno è proprio necessario sapere tutte queste cose?

Certamente no!

Ma di solito i bravi artigiani sono persone curiose che si chiedono sempre il perché delle cose e fanno ricerca sui materiali e sugli attrezzi per diventare sempre più capaci.

Anche molti hobbisti del legno hanno lo stesso atteggiamento.

Tornando alla distinzione fondamentale a cui accennavo poco fa, si tratta di una differenza sostanziale per la lavorazione del legno perché le due zone hanno caratteristiche diverse per quanto riguarda:

  • la finitura
  • la resa degli incollaggi
  • la tenuta dei sistemi di fissaggio
  • per le operazioni di taglio, piallatura, scavo, ecc.

Come e con cosa carteggiare dunque?

il pelo del legnoPer eliminare il pelo del legno, è sufficiente una leggera carteggiatura.

Per non lasciare brutti segni però, devi agire:

  1. seguendo la direzione delle fibre
  2. utilizzando carta abrasiva molto fine.

Ricordati che l’azione della carta abrasiva dipende da 2 fattori: la grana e il movimento. L’ effetto sarà determinato in base alla forza che eserciti sulla carta, dunque non solo dal tipo di carta che hai acquistato.

Per un lavoro ben fatto ti consiglio di ripetere l’operazione più volte.

Passa la superficie del legno con una spugna appena umida per fare alzare il pelo del legno residuo e poi carteggia leggermente.

Ripeti due o tre volte, utilizzando una pressione sempre minore sulla carta vetrata e osserva bene gli effetti dei tuoi gesti sul legno.

Ricorda che per usare gli abrasivi senza scottarsi (come accade lavorando direttamente con la carta) puoi usare sia i cosiddetti tamponi, di gomma o legno con ferma carta, sia comode spugne abrasive. Questi accessori sono particolarmente efficienti per la levigatura di superfici piane.

Nel caso dei tamponi, l’abrasivo si applica sotto la suola e si fissa a esso con delle mollette. Il problema è che carteggiando a mano liberà è facile esercitare pressioni non uniformi: per questo, se non si ha molta esperienza, è sempre meglio utilizzare un tampone. 

Utilizza una illuminazione adeguata che ti permetta di vedere se lasci dei segni sulla superficie e se è dunque il caso di ridurre la pressione o utilizzare una carta più fine.  Inoltre appena la carta si impasta con i residui della levigatura, devi sostituirla perché non solo non lavora più, ma rischia di produrre striature sul legno.

Per un lavoro più preciso ti consiglio comunque di asportare il pelo del legno sia prima che dopo la finitura.

Come promesso ecco un utile schema riepilogativo per scegliere la carta abrasiva necessaria ai tuoi progetti e ottenere così una levigatura perfetta.

In generale, soprattutto utilizzando le carte abrasive dal 120 al 600, per evitare che i segni fra una carteggiatura e una a grana più fine restino sulla superficie, è opportuno scegliere il numero della carta successiva a passi non superiori a 100.

Tabella riassuntiva carta vetrata per falegnameria fino a grana 600
Catalogazione industriale più recente Vecchio sistema Catalogazione
commerciale che utilizza termini descrittivi
Principali utilizzi
16

20

24

4

3 1/2

3

molto grossa Lavori grezzi, materiali ruvidi
30

36

40

50

2 1/2

2

1 1/5

1

grossa Primi carteggi
60

80

100

1/2

1/0

2/0

intermedia Abrasione intermedia specie
su legni teneri
120

150

180

3/0

4/0

5/0

fine Fasi preliminari su legni duri,

fasi finali su legni teneri

220

240

280

6/0

7/0

8/0

molto fine Lavori di rifinitura
320

360

400

9/0

10/0

extra fine levigatura tra le diverse mani,

rifinitura finale

500

600

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